Piano Regolatore Comunale di Borgo Veneto
L’Amministrazione comunale di Borgo Veneto intende porre all’attenzione del Consiglio Comunale e della Cittadinanza l'adozione del Piano di Assetto del Territorio del nuovo Comune di Borgo Veneto, o “PAT”, che assieme al futuro “Piano degli Interventi” (PI) sostituirà definitivamente il vecchio Piano Regolatore (PRG).
Il nuovo Strumento Urbanistico Generale, che nell'accezione della Legge Regionale n° 11/2004, è denominato Piano Regolatore Comunale (P.R.C.) è diviso in due parti, diverse e conseguenti.
Il PAT fissa gli obiettivi e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili. E’ redatto dal Comune su previsioni almeno decennali.
Il PAT, da solo, non è il vecchio PRG, perché non ha conseguenze fondiarie immediate: serve solo a disegnare le linee strategiche dello sviluppo locale nel prossimo decennio.
Il Comune potrà poi mettere in pratica quanto stabilito dal PAT, mese dopo mese, attraverso i “Piani degli Interventi”, o PI, che rappresenteranno la seconda parte del percorso di pianificazione, che saranno di sola competenza del Consiglio Comunale.
Dopo l'adozione del PAT da parte del Consiglio Comunale ci sarà un momento di condivisione e concertazione pubblica da parte della Cittadinanza, delle Associazioni sociali presenti sul territorio e delle Autorità Ambientali competenti (Soprintendenze, Genio Civile, Consorzio di Bonifica, etc.), che avranno modo di presentare osservazioni correttive o migliorative.
Dopo la fase di valutazione e controdeduzione alle eventuali osservazioni da parte del Consiglio Comunale il PAT sarà poi sottoposto alla valutazione e approvazione da parte degli Uffici regionali e provinciali.
Tutto il lavoro necessario per la formazione del PAT è riassunto da quattro tavole di sintesi:
Tavola 1: Carta dei vincoli”, che derivano da infrastrutture, strade, fiumi, Ville venete, Depuratori, Cimiteri e in generale da pianificazioni di ordine superiore;
Tavola 2: Carta delle Invarianti, che segnala le parti di territorio dotate di particolare valore storico, ambientale o paesaggistico da tutelare, che sono definite appunto “invarianti”;
Tavola 3: Carta delle fragilità ambientali, dovute a zone dove non è conveniente o possibile edificare. Per esempio: zone soggette ad allagamenti, con terreni scadenti, o soggette a rischi ambientali;
Tavola 4: Carta della trasformabilità: mostra le zone dove sarà possibile stabilire i prossimi insediamenti, ottenute escludendo le zone protette, le particolarità ambientali e storiche, e anche le aree inadatte, evidenziate dalle tre tavole precedenti.
Tavola 4.1: Carta di individuazione degli Ambiti Territoriali Omogenei (ATO)
Tavola 5: Carta degli Ambiti di Urbanizzazione Consolidata (A.U.O.) così come prevede la famosa Legge Regionale sul Contenimento del Consumo di Suolo (L.R. 14/2017).
Ci sarà tempo poi, con la successiva stesura del Piano degli Interventi (PI) per scendere nel dettaglio, per parlare di interventi puntuali, di scelte operative, di lotti e piani attuativi; per raccogliere e soddisfare gli interessi dei singoli, certi ormai che con il PAT alle spalle, tutto avverrà con equità e nel rispetto dell’equilibrio tra uomo e ambiente.
FASE STRATEGICA PRELIMINARE ALL'ADOZIONE
FASE DELL'APPROVAZIONE
ENTRATA IN VIGORE